Ortocheratologia

Definizione

L’ortocheratologia sagittale notturna (OrtoK) anche definita ortocheratologia “accelerata”, è una tecnica non-chirurgica con cui è possibile correggere un difetto visivo attraverso l’applicazione programmata di particolari lenti a contatto rigide gas-permeabili ad uso notturno che, condizionando le curvature corneali, determinano una modifica diottrica non permanente.

Questa tecnica consiste nell’applicazione di lenti rigide gas-permeabili (RGP) con un materiale ed una conformazione speciale, detta a GEOMETRIA INVERSA, per modificare la forma della cornea a scopo ottico. Le lenti per ortocheratologia notturna sono fatte con materiali estremamente permeabili all’ossigeno e si portano SOLO mentre si dorme (il fatto che l’occhio sia “in quiete” in quanto a palpebre chiuse, garantisce un totale comfort rispetto all’utilizzo classico di lenti rigide-gas-permeabili solitamente meno confortevoli rispetto alle morbide). Si produce così una riduzione temporanea del difetto di vista cambiando il profilo della superficie della cornea, che possiede un certo grado di plasticità. Quando la lente è sull’occhio si vede bene come con una lente convenzionale; quando al mattino la lente viene rimossa, la cornea mantiene la sua forma modificata e si continua a vedere bene ad occhio nudo per tutto il giorno. Dopo un primo periodo di adattamento, la visione nitida ad occhio nudo dura fino a sera. Rimettendo le lenti ogni notte si mantiene un effetto stabile nel tempo. Il trattamento è COMPLETAMENTE REVERSIBILE: se si desidera interrompere l’uso di queste lenti, è sufficiente un breve periodo di sospensione perché la cornea ritorni alla sua forma originale. Se si sceglie di sottoporsi ad un trattamento ortocheratologico, è necessario eseguire alcuni test preliminari.
…poi è necessario eseguire una mappa della cornea.
2Per questo viene utilizzato uno strumento chiamato topografo corneale

1

Prima di tutto si deve verificare lo stato di salute dell’occhio e lo stato di produzione e stabilità del fluido lacrimale…


3Così come una carta topografica della superficie terrestre è in grado di mostrare pianure, valli e colline, allo stesso modo la mappa corneale è in grado di rappresentare nel dettaglio forma e caratteristiche della cornea.

I parametri corneali, uniti a quelli del difetto refrattivo saranno poi utilizzati per scegliere la lente a contatto ortocheratologica più adatta per modellare in modo preciso la cornea. Nel momento in cui vengono consegnate le lenti, sarà spiegato anche come metterle, toglierle, pulirle e conservarle. Verrà quindi fissato un appuntamento di controllo per valutare l’applicazione dopo la prima notte di uso. Il giorno dopo la prima notte il contattologo valuterà l’applicazione delle lenti, controllerà la vista ed eseguirà una nuova topografia corneale. Nel primo periodo sarà controllato lo stato della cornea e l’efficacia del trattamento. In alcuni casi è necessario aggiustare le lenti per migliorare i risultati.
L’ortocheratologia può produrre risultati in un tempo sorprendentemente breve. I tempi per ottenere il risultato finale sono però individuali e variano da persona a persona. I fattori che possono influire sulla rapidità con cui si ottengono i risultati sono:

  • Entità e tipo di difetto refrattivo da correggere
  • La rigidità della cornea
  • La quantità e la qualità del film lacrimale
  • Le esigenze personali e le aspettative.

E’ da sottolineare che per mantenere la stabilità dei risultati è necessario portare le lenti tutte le notti, anche se in alcuni casi si può arrivare a portarle solo una volta ogni 2 o tre notti. Questa variabilità è dovuta alla diversa flessibilità di ciascuna cornea.

Mantenimento dei risultati

Una volta raggiunti i 10/10, vengono programmati esami di controllo periodici e ridotte progressivamente le ore d’uso, pur conservando una buona visione per almeno 24 ore. E’ particolarmente consigliabile comunque un periodo di sonno non inferiore alle 7 ore.

I benefici del programma ortocheratologico

  • La tecnica è completamente reversibile ed in caso di intolleranza o reazioni avverse si può sospenderne l’uso e tutto torna come prima.
  • Al mattino ti svegli e vedi !
  • Miglioramento della visione senza chirurgia.
  • Dopo l’uso delle lenti si vedrà semplicemente meglio, senza occhiali o lenti a contatto classiche.
  • Consente un miglioramento rapido della visione, riscontrabile già dai primi giorni.
  • Tutte le lenti sono progettate su misura per ogni soggetto !
  • E’ un programma valido per tutte le età.
  • Libera gli sportivi dalla dipendenza delle lenti a contatto tradizionali diurne.
  • Aviatori, pompieri, forze dell’ordine, possono ora raggiungere gli standard richiesti senza lenti.
  • Previene l’aumento progressivo della MIOPIA FUNZIONALE nei giovani. ( vedi argomento *)
  • Le lenti ortocheratologiche sono più confortevoli rispetto alle lenti gas-permeabili tradizionali.
  • Sono utilizzabili sia per uso diurno, sia per quello notturno (durante il sonno).

I suoi svantaggi

  • Limite diottrico fino a c.ca 5/6 diottrie di miopia ed astigmatismi fino a c.ca 4 diottrie e c.ca 3 diottrie di ipermetropia. Ciononostante gradi più elevati di miopia otterranno eccellenti miglioramenti e minore dipendenza dagli occhiali, che prima sarebbero stati impossibili.
  • La procedura richiede tempo (qualche settimana) con prove, controlli e possibili sostituzioni periodiche delle lenti. L’interessato dovrà perciò garantire la piena disponibilità in base alle richieste dello specialista.
  • La variazione che si ottiene E’ REVERSIBILE, dunque bisogna continuare a portare le lenti ortocheratologiche per mantenere una buona visione senza lenti classiche.

Grafici e valutazioni per immagini

 

Si noti come la mappatura post-OrtoK sia simile a quella successiva ad intervento laser PRK


Prevenzione della miopia progressiva in età evolutiva

E’ clinicamente provato (tav. 1) che le lenti a contatto semirigide gas-permeabili sono un mezzo tra i più efficaci per bloccare o rallentare la progressione miopica e se qualcuno ha ancora dei dubbi, può leggere il recentissimo “Singapore Study” del Dr. Khoo che è stato condotto su un gruppo di 100 bambini miopi con età compresa tra i 10 e i 12 anni. I risultati hanno confermato il rallentamento della progressione miopica nei bambini che hanno utilizzato lenti a contatto gas-permeabili, rispetto ai coetanei che utilizzavano solo gli occhiali, con notevoli vantaggi soprattutto tra quelli in più rapida progressione. Per questa ragione, in assenza di controindicazioni è auspicabile non rimandare l’uso di lenti a contatto semirigide gas-permeabili aspettando che la miopia non peggiori più!

Tav.1 Progressione miopica nei giovani (diottrie annue)
www.sma.org.sg/smj/4004/articles/4004a1.html
Studi scientifici di: Lenti Gas-permeabili Occhiali
Baldwin (1969) 0.53 d. 0.45 d.
Stone (1976) 0.10 d. 0.35 d.
Perrigin (1990) 0.16 d. 0.51 d.
Khoo (1999) 0.42 d. 0.78 d.

Recenti studi sono stati effettuati sul controllo della Miopia assiale tramite applicazione di lenti ortocheratologiche (Swabrick HA, Alharbi A, Watt K, Kang P – Ophtalmology 2015) su un gruppo di giovani asiatici di età variabile dai 10 ai 17 anni in cui veniva applicata su un occhio una lente ortokeratologica di uso notturno e sull’occhio controlaterale una lente gas-permeabile classica per un periodo di 6 mesi. Lo studio si proponeva di misurare la differenza di allungamento assiale del bulbo oculare tra i due occhi trattati.
Risultati: dopo 6 mesi di uso delle lenti, la lunghezza assiale degli occhi con lenti RGP classiche si è incrementata di 0.04+- 0.06mm. mentre si è mostrata stabile (-0.02+-0.05) negli occhi trattati con lenti ortok Nel prosieguo del test fino ai 12 mesi si è avuta conferma della stabilità dei parametri negli occhi trattati con lenti ortok., mentre negli occhi controlaterali, l’allungamento si è mostrato significativo (0.09+-0.09).
Conclusioni: questi risultati hanno evidenziato che, quantomeno nei mesi iniziali dell’applicazione delle lenti, le lenti ortocheratologiche notturne inibiscono l’allungamento assiale che invece si evidenzia portando lenti RGP classiche.

Un altro interessante studio cinese (dove lo sviluppo del difetto miopico assume proporzioni endemiche) proposto da Zhu M, Feng H, Zhu J, Qu X (Shanghai Eye Disease Prevention and Treatment Center, Shanghai) su un gruppo di giovani dai 7 ai 14 anni, evidenzia come la presenza di lenti ortocheratologiche ad uso notturno produca anche un ampliamento dell’ampiezza accomodativa tra prima e dopo il trattamento. Questo fattore, associato ad un controllo della lunghezza assiale, si pone ad ulteriore sostegno del trattamento ortocheratologico nel rallentamento della progressione miopica in età evolutiva.


Analisi dei rischi

L’utilizzo di qualsiasi tipo di lente a contatto comporta una minima percentuale di rischio. Applicazioni a “rischio zero” non esistono e probabilmente mai esisteranno. Non ci si aspetta che l’uso di questo tipo di lenti per ortocheratologia comporti rischi sostanzialmente maggiori rispetto all’uso di lenti RGP convenzionali. Il miglior modo per prevenire problemi oculari.

I due effetti collaterali più comuni che si possono verificare nei portatori di lenti a contatto sono l’edema corneale e la disepitelizzazione. Questi due effetti collaterali si possono verificare anche con le lenti per ortocheratologia di ultima generazione. Altri effetti collaterali che si possono verificare con l’uso delle lenti a contatto sono: irritazione, arrossamento, lacrimazione, dolore, abrasione o distorsione della superficie corneale. Queste condizioni sono di solito temporanee, risolvibili rimuovendo la lente e ricorrendo tempestivamente ad un controllo specialistico.

Oltre alle complicanze legate a tutte le lenti a contatto, sono possibili complicanze specifiche legate alla variazione di forma della superficie corneale. Talvolta si presentano irregolarità corneali che possono essere dovute al movimento della lente, di solito sono di entità modesta e non influiscono significativamente sulla qualità della visione. I casi più problematici sono quelli che presentano un decentramento marcato dell’area rimodellata. Tale spostamento è causato dal decentramento o dall’adesione della lente a contatto. In tal caso, l’irregolarità del profilo corneale può portare ad una condizione refrattiva inadeguata e ad effetti disturbanti nella visione quando si rimuovono le lenti a contatto con la possibilità che si presenti la sensazione di aloni intorno alle fonti luminose, di abbagliamento e di sdoppiamento delle immagini soprattutto in condizioni di luce crepuscolare o notturna. Fenomeni disturbanti in visione notturna possono essere causati anche da un diametro pupillare troppo grande in relazione all’area del trattamento. Poiché l’ortocheratologia non produce dei cambiamenti corneali definitivi ed irreversibili, in caso di problemi di questo genere si possono modificare i parametri delle lenti fino ad ottenere un risultato soddisfacente. Nei casi più complicati può essere necessario sospendere il trattamento.

In casi rari, si possono verificare opacità corneali permanenti, perdita di acuità visiva, ulcera corneale, neovascolarizzazione, deformazioni corneali permanenti. Il rischio che si verifichino questi problemi è molto basso e può essere minimizzato se si segue una corretta manutenzione delle lenti, il regime d’uso che è stato indicato ed un appropriato programma di controllo secondo le prescrizioni dello specialista. Nessun effetto dannoso è previsto che possa essere causato dagli esami effettuati durante la procedura applicativa e durante i controlli.
Il paziente verrà sottoposto a controlli con una scadenza prefissata; questi controlli sono assolutamente necessari per verificare l’andamento del trattamento. La negligenza nel seguire le indicazioni d’uso delle lenti e le scadenze dei controlli specialistici può influenzare il risultato refrattivo finale ed essere causa di complicanze.

Indicazioni

Generalmente l’ortocheratologia può essere applicata nei casi di miopia medio bassa, inferiore alle 6 diottrie, nell’ipermetropia fino a 3 diottrie e soltanto in alcuni casi di astigmatismo.
Sono allo studio lenti ortocheratologiche in grado di correggere anche livelli medi di presbiopia.

Nelle ametropie più elevate l’ortocheratologia può essere in grado di ridurre il difetto senza però correggerlo completamente, ciò può essere comunque utile per coloro che desiderano una minore dipendenza dalla correzione ottica o che desiderano portare occhiali esteticamente e funzionalmente più accettabili.
Nei casi in cui l’esigenza del trattamento fosse dettata dalla partecipazione a concorsi (carriere militari, brevetti di volo, patenti di guida, ecc.) sarà premura dell’interessato informarsi circa le caratteristiche visive richieste dal bando, nonché della legittimità del trattamento stesso ai fini del concorso.

Controindicazioni

L’applicazione di lenti per ortocheratologia è controindicata in tutte le situazioni oculari che non consentono l’utilizzo di lenti a contatto di tipo convenzionale e quindi nei casi di:

  • stati infiammatori o infettivi acuti o subacuti della superficie oculare;
  • qualsiasi patologia o anormalità della cornea che potrebbe essere peggiorata dall’uso di lenti a contatto;
  • reazioni allergiche della superficie oculare o degli annessi indotte dall’uso di lenti a contatto o di prodotti per la manutenzione delle lenti;
  • alterazioni patologiche del film lacrimale;
  • qualsiasi patologia sistemica che possa interferire nell’uso di lenti a contatto, come patologie a carico del sistema immunitario o alcune disfunzioni metaboliche;

Inoltre:

  • Non è opportuno iniziare il trattamento in caso di gravidanza e, in ogni caso, è necessario segnalare una eventuale gravidanza durante l’uso di lenti a contatto
  • Il trattamento non è consigliato in caso di diabete

Limiti

Alcuni dei limiti delle tecniche ortocheratologiche possono essere così riassunti:
si richiede un adattamento a lenti rigide che in alcuni casi possono provocare nel primo periodo un fastidio difficile da sopportare; questo fastidio è quasi nullo o comunque ridotto al minimo se si intraprende un regime di porto notturno;
il risultato dipende dalle condizioni oculari individuali: conformazione corneale, posizione e azione palpebrale, risposta del tessuto corneale, presenza o meno di astigmatismo, diametro della pupilla, ecc.
è possibile ottenere un’acuità visiva naturale di 10/10 più probabilmente in caso di ametropie medio-basse;
talvolta può permanere un minimo residuo refrattivo, in dipendenza dalle variabili biologiche presenti in ogni persona, e non prevedibile con certezza;
per alcuni pazienti il limite maggiore è probabilmente la temporaneità dei risultati. L’ortocheratologia è per sua natura un trattamento reversibile, per questo motivo le variazioni ottenute con questo trattamento non sono definitive e devono essere mantenute continuando a portare le lenti a contatto.
All’inizio della procedura il periodo di visione nitida può durare poche ore, dopodiché l’acuità visiva comincia a diminuire in modo progressivo. Con il tempo aumenta il periodo durante il quale, una volta tolte le lenti, si mantiene una buona visione nitida. Quando la visione non è più soddisfacente ritorna necessario l’uso delle lenti ortocheratologiche oppure di un occhiale, per un certo periodo più leggero di quello che era necessario prima di iniziare il trattamento. Per coloro che desiderino togliere definitivamente la correzione, questa temporaneità dei risultati è certamente un limite. Va comunque sottolineato che se da una parte la temporaneità dei risultati costituisce un limite, dall’altra, la reversibilità del trattamento può rappresentare un vantaggio.

Precauzioni

Per utilizzare le lenti a contatto in sicurezza è necessario seguire attentamente le istruzioni d’uso per una corretta applicazione, rimozione, pulizia e manutenzione e seguire un programma di controllo e di sostituzione. Utilizzare solo i prodotti di manutenzione che sono stati indicati dallo specialista, utilizzare sempre soluzioni per lenti a contatto fresche e non scadute ogni volta che si puliscono e si ripongono le lenti e non usare mai acqua del rubinetto per sciacquarle. Non mettere mai le lenti in bocca per umidificarle. Evitare l’uso di saponi contenenti creme, lozioni od oli cosmetici prima di maneggiare le lenti. Evitare di portare le lenti a contatto in occasione di bagni al mare, in piscina e di docce nei luoghi pubblici. Le lenti non devono mai essere indossate in presenza di polveri e di sostanze nocive. L’inosservanza delle norme d’igiene e della corretta utilizzazione delle lenti a contatto può provocare gravi danni all’occhio.
Il paziente deve rimuovere le lenti a contatto immediatamente se è presente qualsiasi segno di anormalità. I più comuni problemi che un paziente può incontrare nell’uso delle lenti a contatto sono i seguenti:

  • Irritazione, dolore, bruciore degli occhi
  • La lente è più fastidiosa del solito
  • Sensazione di corpo estraneo
  • Iperlacrimazione
  • Secrezione inusuale
  • Occhio rosso
  • Visione sfuocata o sdoppiata
  • Aloni intorno agli oggetti
  • Fotofobia (fastidio alla luce)
  • Occhio secco

Se il paziente nota qualsiasi di queste condizioni, deve rimuovere immediatamente le lenti e seguire le seguenti istruzioni:

  • Se il problema scompare, bisogna controllare attentamente la lente.
  • Se la lente è in qualsiasi modo danneggiata, non deve essere reinserita nell’occhio, ma messa nel contenitore e portata dallo specialista.
  • Se sulla lente è visibile dello sporco, una ciglia o altri corpi estranei, o il problema passa senza che la lente appaia danneggiata, bisogna pulire attentamente la lente, disinfettarla e quindi si può provare a rimetterla.
  • Se il problema continua, il paziente deve contattare immediatamente lo specialista.

Quando si verifica una delle condizioni descritte sopra, potrebbe essere presente un problema anche grave come infezione, ulcera corneale, neovascolarizzazione, irite, edema stromale persistente, o congiuntivite papillare gigante. Il paziente quindi deve rivolgersi il più rapidamente possibile allo specialista in modo da identificare il problema ed iniziare quanto prima l’eventuale trattamento terapeutico opportuno per evitare seri danni oculari, che possono includere opacità corneale, cecità o perdita dell’occhio.

FAQ



R: L’ortocheratologia può correggere la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo. Idelamente, la prescrizione dovrebbe essere compresa in un intervallo fra +3,00 e -6,00 diottrie, con un astigmatismo non troppo elevato. In alcuni casi si può provare a correggere difetti più alti.
Chi non riesce a portare le lenti a contatto per qualsiasi ragione (fastidio, allergie, scomodità, occhio secco, ecc.) può essere ugualmente un buon candidato per l’ortocheratologia, poiché queste lenti sono facili da portare mentre si dorme. L’uso notturno riduce di molto i fastidi tipici delle lenti convenzionali. Sono buoni candidati tutte quelle persone che hanno bisogno di vedere bene senza occhiali e senza lenti a contatto. Possono beneficiare dell’ortocheratologia piloti, agenti delle forze dell’ordine, militari, vigili del fuoco, genitori di bambini piccoli, bagnini, atleti e molti altri.
Infine, l’ortocheratologia è la soluzione ideale per chi non vuole avere i disagi dovuti agli occhiali o alle lenti a contatto durante lo sport, lo sci, il nuoto, per attività subacquea, in moto, in bicicletta, in campeggio o a fare escursioni.



R: Non vi sono limiti di età per questo metodo di correzione. Anche bambini e adolescenti possono essere buoni candidati, purché non presentino controindicazioni alle lenti a contatto. L’ortocheratologia è particolarmente indicata nella fase in cui si osserva una progressione miopica, perché recenti studi scientifici controllati hanno dimostrato un certo effetto dell’ortocheratologia nel rallentare l’aumento della miopia. Inoltre i ragazzi sono buoni candidati specialmente se hanno la tendenza a perdere o rompere gli occhiali, a portare in modo sconsiderato le lenti a contatto, oppure se questi mezzi correttivi limitano in qualche modo le loro attività.



R: Per chi ha più di quarant’anni e ha bisogno di una correzione per vicino, si può pensare ad un trattamento ipermetropico-presbiopico, o miopico-presbiopico, o mediante monovisione (in questo caso un occhio viene corretto per vicino, l’altro per lontano e il cervello impara a scegliere automaticamente l’occhio giusto). Un’altra alternativa è correggere entrambi gli occhi per lontano e portare poi degli occhiali solo per leggere.



R: Probabilmente sì. Le lenti per ortocheratologia si portano solo ad occhi chiusi, mentre si dorme, questo riduce di molto i fastidi indotti dalle lenti a contatto durante il giorno.



R: Dipende dall’entità del difetto refrattivo, dall’età e dal risultato che si vuole ottenere. Alcuni pazienti, con difetti refrattivi bassi, vedono bene anche dopo la prima notte di trattamento. Le correzioni più alte possono richiedere anche due settimene per ottenere una visione stabile.



R: Se si portano le lenti quando prescritto, la visione rimane buona e stabile fino a sera. Alcuni pazienti possono portare le lenti anche non tutte le notti e mantenere ugualmente una buona visione. Comunque, se si smette di portare le lenti mentre si dorme, la visione ritorna alla sua condizione originale.



R: Sì, questo permette di guardare la televisione prima di addormentarsi e vedere bene se ci si alza durante la notte.



R: Durante i primi giorni di trattamento la visione potrebbe essere buona per qualche ora e poi potrebbe peggiorare. In questo caso ll’applicatore potrebbe prescrivere delle lenti a contatto morbide usa e getta da portare temporaneamente per migliorare la visione, finché il risultato non sarà stabile.



R: La percentuale di successo di questo trattamento è molto alta, ma dipende dall’errore refrattivo iniziale e dall’obiettivo che ci si è posti. Durante la visita preliminare, lo specialista vi darà tutte le informazioni specifiche.



R: L’ortocheratologia è un trattamento sicuro. I rischi non sono superiori a quelli legati all’uso di qualsiasi altro tipo di lente a contatto. I rischi possono essere minimizzati rispettando le regole di un’accurata disinfezione e manutenzione delle lenti e il programma delle visite di controllo.



R: Sono semplici da mettere e togliere quanto ogni altro tipo di lenti a contatto. Il vostro contattologo vi insegnerà e vi darà tutte le informazioni necessarie per mettere e togliere correttamente le lenti a contatto da ortocheratologia.



R: Lo specialista indicherà i tempi di sostituzione adatti a ciascuna situazione. In generale le lenti per ortocheratologia devono essere sostituite ogni anno. Lenti deformate, graffiate o che presentano dei depositi possono causare complicanze o non produrre un modellamento efficace. Ad ogni visita di controllo, l’applicatore verificherà l’eventuale esigenza di una sostituzione.